Il care-washing di UnoBravo é quello che ci meritiamo
L'inevitabile conseguenza dell'abbandono politico della psicologia italiana.
Sta facendo discutere ormai da giorni la scelta discutibile di marketing del marchio Chilly di accostare al proprio prodotto il servizio psicologico di UnoBravo. Secondo me però le indignazioni si stanno focalizzando unicamente su etica e deontologia professionale accostata al prodotto e all’accesso del servizio.
Non dobbiamo dimenticare però che le due aziende sono inserite in un contesto industriale italiano che alimenta e incoraggia il profitto sopra ogni altra cosa. Prima di indignarci sulla scelta di marketing dovremmo forse prima discutere dell’elefante della stanza: il capitalismo.
UnoBravo è solo l’inevitabile conseguenza
Sembra banale da dire, ma è il sistema il problema: il capitalismo arraffa e fa profitto su ogni cosa. Sono molti i servizi che sembrano innovativi e sostenibili quando sono immessi nel mercato e che poi nel tempo di 3/5 anni si mostrano come meri specchietti per le allodole buoni solo a elargire profitti per pochi privilegiati. Che le due aziende abbiano scelto di creare una partnership con l’obiettivo di far discutere e generare profitto mi stupisce ben poco. Anzi, potevamo prevedere che prima o poi sarebbe successo.
Nel mio intimo c’è il capitalismo.
In queste ore gli psicologi più che arrabbiati si stanno dimostrando indignati perché la psicologia in questo modo viene sdoganata come mero strumento di marketing. Ci sono cose che però sembrano non attirare l’attenzione e che potrebbero davvero spostare il focus su una richiesta di cambiamento serio e duraturo a beneficio della cittadinanza.
La partnership è un esempio innegabile di sessismo.
Tutti sanno che il detergente intimo Chilly si rivolge unicamente alle donne. Ma non proprio a tutte, perché si rivolge primariamente alle donne bianche cisgender. Proprio lo stesso gruppo sociale che ha statisticamente più accesso alle risorse sanitarie1 tra cui anche la terapia psicologica. Quindi se ci pensiamo entrambe le aziende condividono lo stesso target2. Il punto è che è un accostamento estremamente sessista e le aziende italiane sanno molto bene che il sessismo paga sempre. La dimostrazione che UnoBravo sia unicamente orientata al profitto sta proprio nella scelta di affiancarsi a un prodotto stereotipicamente femminile. La riprova la troviamo in questa altra partnership con Nestlé, azienda che agli inizi del ‘900 ha convinto le mamme di tutta l’America che il latte artificiale prodotto da loro fosse migliore del latte materno3 .
Se davvero UnoBravo avesse voluto usare la propria posizione per cambiare il mondo avrebbero potuto scegliere Gillette4 e sdoganare una visione dell’uomo5 che sa chiedere aiuto e che sa orientarsi verso la propria e altrui salute mentale. Magari con una intensa campagna pubblicitaria su Dmax o Quattroruote.
Voglio rivolgere un messaggio all’ufficio marketing di UnoBravo: se volete davvero cambiare il mondo proponetevi come sponsor per Pontida 2025.
Il capitalismo esiste perché esiste lo sfruttamento.
Il dato di realtà è che Chilly e UnoBravo non sono veramente interessate a come state. Pensiamo veramente che i modelli di business delle due aziende possano essere sostenibili se nel lungo periodo si prodigassero seriamente all’autodeterminazione delle donne? La partnership tra le due è un chiaro esempio di care-washing in cui l’azienda finale si rifà il look per apparire attenta alla salute psicologica. Anche questo è profitto.
Psicologi indignati o incapaci di prendere una decisione politica?
Abbiamo un enorme problema con la formazione degli psicologi. La maggior parte delle persone che scelgono la psicologia come futuro professionale sceglie di buttarsi sul ramo clinico6 perché è quello più facile da immaginare come futuro lavorativo e anche perché è anche quello che garantisce più facilmente un reddito. Il risultato è che formiamo centinaia di migliaia di psicologi clinici che non hanno consapevolezza di livelli sociali e sistemici, che non sanno che cosa sono capitalismo e neoliberismo e come questi influenzino lo stato psicologico delle persone7 . Inoltre il percorso di studi per diventare “clinico” è impregnato di capitalismo. Basta contare le numerosissime scuole di psicoterapia che vengono pubblicizzate dagli ordini degli psicologi che fanno unicamente profitto sull’insicurezza dei professionisti8.

Lo psicologo stereotipico italiano si lamenta sui social perché percepisce, dall’alto del proprio entitlement, una minaccia al proprio status sociale e al proprio profitto futuro9. Ed è lo stesso psicologo che crede fermamente di trovarsi nella privilegiata situazione di occuparsi solo dell’individualità della persona seduta nel suo studio. Questa credenza per cui lo psicologo ha il privilegio di tacere sulle ingiustizie sociali è esattamente il motivo per cui UnoBravo ha trovato terreno fertile per i propri profitti. Decenni di tacito conformismo all’educata neutralità non solo ha comunicato un’idea completamente sbagliata della psicologia, ma ha permesso che questa potesse essere usata come uno strumento del profitto capitalistico10 e legittimare lo status quo utilizzando strumentalmente il concetto di devianza11.
L’indignazione non porterà mai al cambiamento.
Il problema qui non è il capitalismo che usa metodi immorali, non etici e deontologicamente aberranti per fare profitto: il capitalismo fa profitto sullo sfruttamento; è così che funziona. Il rischio è che continuando a focalizzarsi unicamente sulla scelta capitalisticamente corretta e coerente di marketing si rende invisibile lo sfruttamento degli psicologi che sono sfruttati lavorano per UnoBravo e dei pazienti che accedono al servizio. Gli psicologi infatti vengono pagati pochissimo. Su questo tema c’è un’approfondita inchiesta di
Quello che sta cominciando a emergere tra gli psicologi che ci lavorano è che i pazienti sperimentino povertà terapeutica: la piattaforma consente di modificare il setting terapeutico senza il consenso del professionista. Oltre il danno la beffa, perché con questa strategia di marketing delegittima le richieste dei pazienti paragonandole a lamentele che puoi fare all’amica12.
L’autodeterminazione e la liberazione dalle oppressioni sono un problema per l’industria in Italia.
Mettiamoci in testa che UnoBravo, così come le altre piattaforme con lo stesso modello di profitto, non hanno l’obiettivo di fare del bene né alla comunità, né alle persone con marginalità economica, né agli psicologi. L’obiettivo di queste piattaforme è approfittare della povertà infrastrutturale della modalità di accesso al supporto psicologico, qualsiasi sia l’appartenenza sociale della persona richiedente. Non è una situazione di quest’anno. UnoBravo è la conseguenza inevitabile di una scelta politica neoliberista ancestrale di abbandonare13 questo ramo della sanità pubblica. Il motivo è presto detto: l’autodeterminazione e la liberazione dalle oppressioni sono un problema per l’industria in Italia. Non è un caso quindi che queste piattaforme arruolino solo psicologi clinici e psicoterapeuti. Se siete arrivati fino a qui nella lettura sapete già il perché.
L’indignazione nasconde quello che non volete vedere.
La salute psicologica è un diritto e deve essere garantita dallo Stato, esattamente come la salute fisica14. Solo in questo modo si possono garantire salute e tutela come diritti fondamentali. Ma i diritti non generano profitti per gli “imprenditori della salute”. Ecco perché dobbiamo lasciarci alle spalle le lamentele fini a se stesse e cominciare a sviluppare una consapevolezza politica. Abbiamo bisogno di una rivoluzione all’interno della professione clinica che al momento, in Italia, è orgogliosamente depoliticizzata, rendendo difficile per gli psicologi avere una visione sistemica dei problemi che non sanno di affrontare anche nel calduccio del loro studiolo in centro.
Se siete donne, trans, nere e pure disabili per voi è rimasta solo la dannazione.
Da questo punto di vista è anche una scelta logica.
Cosa ovviamente falsa e senza fondamento scientifico. Per altri motivi per cui Nestlé è un pessimo partner commerciale soprattutto per servizi psicologici rimando a https://utopia.org/guide/crime-controversy-nestles-5-biggest-scandals-explained/
Ma Gillette che fa le cose colorate di nero, blu scuro e verde. La Gillette che fa le cose rosa no.
Sempre bianco cisgender mi raccomando.
La psicologia clinica è solo uno dei tanti rami della psicologia.
Infatti abbiamo ancora un concetto di patologia e diagnosi estremamente collegata al nazismo.
Ricordo che le scuole di psicoterapia insegnano un metodo specifico in linea con le preferenze personali degli psicologi e non sono anni di studi obbligatori. La differenza tra uno psicologo e uno psicoterapeuta molto spesso non risiede nella competenza (dato che lo psicologo è tale dopo la laurea magistrale anche-non-clinica) ma spesso dal reddito.
Sono anche gli stessi psicologi che si lamentano sui social e poi non votano alle elezioni del consiglio degli psicologi e neppure alle nazionali.
Sì, sto parlando di te psicologia del lavoro.
Sì, sto parlando di te Asperger.
Amica cisgender bianca e benestante mentre si fa un aperitivo in centro vista duomo.
Qui intendo rimarcare come l’abbandono sia una scelta attiva e non una semplice dimenticanza.
Per la cronaca non esiste una reale separazione tra salute psicologica e fisica.